Taipi letto per noi da Alessio Corbella

TAIPI – CERTE STORIE CHE SEMBRANO DESTINATE A NOI
Così introduce la nuova edizione del suo romanzo grafico Matteo Guarnaccia, che si dice sorpreso di rivedere editata la sua opera pubblicata per la prima volta nel 1978 ma che anche oggi risulta moderna e attuale…. almeno a chi piace il genere!
Di certo siamo davanti ad una pubblicazione di altri tempi, sia dal punto di vista di storia sia da quello dei disegni: i riferimenti principali che mi vengono subito in mente sono quelli di Pratt e Toppi.
Soprattutto col primo il rapporto è evidente: già l’ambientazione nei mari del Sud richiama subito un approccio grafico che è quasi una aspettativa degli editori di allora; non dobbiamo dimenticare che l’opera è scritta da Melville, l’autore di Moby Dick e critico di quella letteratura americana dell’800 inquieta e misteriosa. Per certi versi questa paura verso l’ignoto si incarna nelle leggende che venivano diffusa sulle realtà tribali di posti esotici, accusate di atti pericolosi e inumani (la paura più grande che avvolge il protagonista di Taipi è quella di risvegliarsi dalla parte sbagliata della cena!).
Herman e Toby sono due marinai impiegati su navi che per anni non toccano terra, in cambio di una misera paga. Durante una rara sosta nelle isole del sud scappano ma la sorte li intrappola, infortunati, in un villaggio primitivo dell’entroterra. Da qua nascono nuove avventure, nuovi dubbi, nuove esperienze.
Il tratto leggero di Guarnaccia, l’espressività esagerata, le situazioni esotiche impossibili ma allo stesso tempo quegli elementi che le rendono ancora più incredibili agli occhi del lettore, sono tutti elementi che rendono la settantina di pagine di Taipi un prodotto molto interessante.
Certo non nego che il tempo passato non sia stato clemente: tutto il lavoro trasuda atmosfere superate e ad oggi direi anche osteggiate. Forme di razzismo, di paura e di vita selvaggiamente gradevole.
Un volume dedicato a chi vuole fare un viaggio nel mondo del fumetto italiano d’autore.