“Taipi” di Matteo Guarnaccia

TAIPI
Herman Melville // Matteo Guarnaccia
Formato: 16,8×26, Brossurato pp. 80 BN, € 15,90, isbn 9788897926825
Con una prefazione di Claudio Risé
Uscita: 15 Aprile 2021
Matteo Guarnaccia, dopo il successo di Jimi Hendrix (ComicOut, 2020), accompagna il lettore nella prima avventura di Herman Melville.
Herman Melville ha 24 anni quando diserta dalla baleniera, vive e poi scrive questa sua avventura selvaggia dalla quale trae il suo primo romanzo: Taipi.
Alla stessa età, un secolo e mezzo dopo, Matteo Guarnaccia scopre Taipi, e ne rimane folgorato. Mai un disegnatore ha usato uno stile così coincidente con il romanzo che illustra: l’underground di Guarnaccia ci ricorda i disegni dei marinai e contemporaneamente l’arte“primitiva” polinesiana.
Un romanzo che preannuncia Moby Dick e racconta il Pacifico prima che arrivassero Stevenson e Gauguin o che poi vi approdasse Corto Maltese con la Ballata.
Affinità tra due spiriti creativi e liberi che affrontano vita e racconto con giovanile leggerezza, ironia e ansia di scoperta di un’altra cultura.
Taipi è il racconto autobiografico di Melville della sua avventurosa fuga dalla baleniera, rifugiato presso una tribù di cannibali (i Taipi, appunto), e la particolare convivenza con loro e con la natura paradisiaca del Pacifico. Nulla di didascalico in questo Taipi, romanzo breve e attualissimo, che preannuncia Moby Dick. Un testo prezioso, che affronta tematiche vicine alla nostra sensibilità. Ormai lontano dal Robinson Crusoe, di Defoe, Melville fa piuttosto presagire Venerdì, o il limbo del Pacifico, di Michel Tournier, e come lui cambia il nostro punto di vista sui “selvaggi” e sulla supremazia dell’uomo bianco.
Il graphic novel che ne è tratto è un interessante approccio che può far avvicinare i lettori, anche giovani, al colosso della letteratura, sempre nominato, ma raramente letto, e insieme introdurre il confronto con culture diverse, con l’inclusione e la convivenza .
L’AUTORE
Matteo Guarnaccia, dagli anni 70 e 80 è stato attivo nei movimenti culturali della scena alternativa, in Italia («Fallo!») e all’estero. Nel campo del design (Bruno Munari, Studio Mendini), del giornalismo («D-La Repubblica», «Wired», «Vogue», «Abitare») e della moda. Storico del costume e critico d’arte, ha pubblicato oltre trenta saggi sulle avanguardie storiche e sui movimenti creativi antagonisti. È uno dei pochi artisti italiani presenti nel prestigioso volume Art of Modern Rock. Suoi: Il Grande Libro della Psichedelia, Hoepli, Bob Dylan Play Book, 24HCultura. Con Elfo ha illustrato il volume Quelli che Milano…
Per i tipi di ComicOut nel 2020 è uscito Jimi Hendrix, per la BUR Mix & Match (2021).
Claudio Risé, autore della prefazione, è docente universitario, giornalista e psicoterapeuta junghiano, autore di numerosi saggi.