Marco Ferrandino intervista il team di BLOOD LYLIUM

Blood Lilyum è un gioco di carte edito da Giochi uniti. Lo scopo dei giocatori è costruire un proprio regno dai cocci della guerra. Per fare questo i giocatori devono radunare una corte precisa di personaggi: 1 re, 1 regina, 2 nobili, 1 castellano, 2 guardie e 3 popolani.
La particolarità di questo gioco sviluppato dal gamer Sergio Roncucci è essere accompagnato da una storia a fumetti e la realizzazione grafica sia del fumetto che del gioco è stata affidata al nostro amico Enzo Troiano non nuovo a questo tipo di operazioni, mentre ai testi il fumetto si pregia della penna di un altro valido autore Raffaele Simonelli.
Noi dello scarabocchiatore non potevamo esimerci dal mettere in risalto questa operazione così originale e che si avvale di un “dream team” tutto partenopeo e abbiamo deciso di cedere loro la parola in una ricca intervista, iniziando dal motore dell’operazione, Antonio Mauro, all’epoca responsabile commerciale di Giochi Uniti.
ANTONIO MAURO
Responsabile commerciale Giochi Uniti.
Come è nata l’idea di avvicinare il mondo dei giochi da tavolo a quello del fumetto?
La genesi del progetto risale a un Etna Comics di qualche anno fa, come succedeva spesso queste occasioni fieristiche erano anche incubatori di idee e progetti e così io e il disegnatore Enzo Troiano, all’epoca impegnato con la Wombat edizioni, amici di vecchia data in verità, trovandoci a sorseggiare una birra e parlando del più e del meno arrivammo alla considerazione di avvicinare i nostri due mondi di pertinenza, io ero responsabile commerciale per giochi uniti all’epoca, mentre Enzo rappresentava con la sua arte il mondo dei fumetti, a dire la verità condividendo gli spazi nelle fiere mi sembrava strano che nessuno avesse pensato ancora a una possibile commistione tra i due mondi, parlandone con Enzo, nacque quindi l’embrione di una idea per una collaborazione che poi rientrato a Napoli presentai all’amministrazione delle mia azienda come possibile editore. Così, da cosa nasce cosa, nacque il primo gioco da tavolo abbinato a un fumetto, Omegha e da quello poi il resto è storia.
Possiamo chiedere quali sono i progetti che vedremo nel prossimo futuro?
Omegha ha fatto da apri pista e molti progetti ne sono venuti dopo, alcuni prodotti da altri editori in verità, Giochi Uniti ha poi proseguito e prosegue con successo lungo il solco tracciato, fino ad arrivare a BLOOD LILYUM, scritto nella parte fumettistica da Raffaele Simonelli, disegnato da Enzo Troiano e con il gioco sviluppato da Sergio Roncucci. Una squadra, mi pregio di dire, tutta napoletana.
Che tipo di accoglienza hanno trovato nel pubblico questi prodotti dal connubio inedito?
Nessuno si aspettava la splendida accoglienza ricevuta che da responsabile commerciale io quantifico nelle vendite, che hanno portato a ristampare tre volte Omegha che come dicevo è stato il primo esempio e so che anche gli altri progetti analoghi hanno beneficiato di questo stesso successo, l’idea iniziale di avvicinare il mondo del fumetto a quello dei giochi è stata vincente, tant’è che il fumetto inizialmente pensato come un cartonato da affiancare al gioco è oggi inserito nella scatola stessa del gioco diventandone parte integrante.
Sappiamo però che il disegnatore Enzo Troiano per far arrivare in porto l’operazione è dovuto sottostare a una tangente?
Sì, è una cosa divertente che racconto con piacere, un gioco nato tra noi vecchi amici. Per ogni suo fumetto edito da Giochi Uniti, lui deve regalarmi una tavola, a sua scelta, che posso sì prestare in caso di mostre e ferie ma che rimane sempre mia. Da buon commerciale non potevo perdere l’occasione.
RAFFAELE SIMONELLI
SCENEGGIATORE del fumetto Blood Lylium
Classe 78, vive ad Aversa (CE) dove dopo aver scritto nel 2003 il romanzo breve e gioco di ruolo “BASILISK: il Regno del Basilisko”, nel 2006/7 comincia la sua attività di sceneggiatore ed editore indipendente. Debutta nel mondo del fumetto al Romics con “Decimas: operazione demone ariano”, una revisione dalle sfumature supereroistiche del tentativo del Reich di creare il super-soldato, raccogliendo il consenso generale non solo nel mondo del fumetto. Seguono “Mandragor: la vendetta del Corvo di Porpora”, un fantasy gotico e dalle trame anticonvenzionali, e “DarkLight: primo salto”, la storia di un giovane ragazzo della favela sorta intorno alla megalopoli che domina il deserto mesoamericano, Scibal City. Con i disegni di Nicola Perugini pubblica in esclusiva per il CybertROME il fumetto “MetaMorf-Ex: GENESI ZERO” che apre l’universo di creature tecnorganiche capaci di cambiare forma. Dirige e produce nel 2009 il Pilot della serie animata Ronaldinho Gaucho, serie in onda su Rai Gulp. Ultima ma più importante opera a fumetto è “ROMA: la Stirpe di Marte” in collaborazione con Umberto Giampà. Una narrazione della nascita dei gemelli figli di Marte e della Città Eterna. Opera che ha ricevuto il plauso generale per le sue caratteristiche di racconto equilibrato tra storia e mito. Sua la sceneggiatura alla base di BLOOD LYLIUM, fumetto a corredo del gioco pubblicato da Giochi Uniti.
È il caso di dire è nato prima l’uovo o la gallina? Dal tuo fumetto è nata l’idea di un gioco o viceversa?
Ecco.. cominciamo con le domande semplici; nessuna delle due. La saga de “Red Lilyum: Il Giglio Rosso”, che racconta gli avvenimenti di circa 20 anni prima nel filone “canonico” da cui prende spunto “Blood Lilyum”, risale ad oltre dieci anni fa ed è uno steam renaissance, con grandi navi a vela e guerrieri dalle capacità particolari, più che uno sci-fi. La meccanica del gioco, ideata da Sergio Roncucci, nasce invece disgiuntamente dalla storia ma, trattandosi di un sistema basato su trame ed intrighi tra nobili e re, trova da subito una perfetta aderenza alla lore di Blood Lilyum che l’ha sposa in pieno.
Com’è scrivere una sceneggiatura sapendo che verrà declinata in altri medium, nello specifico un gioco?
È sempre molto stimolante per un creativo, in particolare se abituato a ragionare in modo crossmediale già dall’ideazione di un prodotto, lavorare sapendo che l’Opera potrà poi essere declinata con più punti di vista ed avere sfumature differenti a seconda della destinazione.
Sei appassionato di giochi da tavolo?
Si, anche se ci gioco pochissimo per questioni di tempo. Trovo che siano tra le migliori offerte di intrattenimento costruttivo sul mercato. È anche colpa loro se ho cominciato a scrivere delle storie partendo dalle dinamiche di gioco elaboravo e non dall’idea narrativa. Peccato che in questo mondo le meccaniche e la lore seguano spesso percorsi differenti prima di arrivare alla fase della produzione.
Svelaci i tuoi prossimi progetti e se vedremo altri giochi da tavolo nel tuo futuro di autore?
Il progetto di cui mi pare più giusto parlare è sicuramente “Red Lilyum”, il gioco di ruolo ambientato nel filone canonico e pensato per Pathfinder, in cui vedremo il regno nel pieno del conflitto per i due troni, Ialya e GLesya. In questo gioco introdurremo l’Anemyfante, il Tessitore di Sospiri, una categoria molto speciale e caratteristica dell’ambientazione, costituita da guerrieri assassini capaci di realizzare prodigi con la manipolazione del vento e del respiro. Ci sono anche altri progetti nel calderone dei giochi di ruolo ma non posso anticipare altro. Per quanto riguarda i giochi da tavolo non saprei, ne ho un paio allo stato embrionale ma, come dicevo, lore e meccaniche viaggiano su binari differenti ed è difficile proporre pacchetti agi editori.
SERGIO RONCUCCI
Gamer di Blood Lylium
Classe 1984, nasce come game designer nel 2015, penetrando sul mercato con un’irriverente linea di giochi targati Cards and Company. Dopo il successo di “Orgasmo”, presentato a LC&G con Rocco Siffredi, realizza “Gomorraland” (con l’espansione Gomorraland2 l’anno seguente), “Travel Game” e “Italian Job”, oltre a collaborare nello sviluppo e nella grafica di “Babel Tower”. Da anni è entrato nello staff di Giochi Uniti sviluppando tra gli altri “InCube”, “Cubopolis”, “DeadLand” e “Blood Lylium”.
Posso chiedere come nasce e si sviluppa l’idea di un gioco da tavolo?
L’idea di un gioco, appartenendo un po alla creatività di ognuno, ha una gestazione fortemente soggettiva.
Nel mio caso lo sviluppo di un gioco nelle su prime fase è materia di creazione intuitiva. Genericamente parto da un vestito. Dal “perché” e poi inizio a dargli un corpo, inteso come struttura matematica.
Oddio, molti creatori di gioco ragionano esattamente in maniera opposta, ma fino a prova contraria entrambi i sistemi sembrano funzionare!
La presenza di un immaginario fumettistico ha in qualche maniera influenzato la realizzazione del gioco?
In questo caso, no. BloodLylium era un mio prototipo (all’epoca si chiamava Kings & Kingdoms), ma quando lo proposi a Giochi Uniti, mi palesarono l’idea di fonderlo con un progetto di fumetti che avevano intenzione di realizzare. Dopo alcune sessioni di approfondimento delle tematiche con Enzo e Raffaele abbiamo piacevolmente scoperto che il gioco si sposava a meraviglia sia come storia sia come sistema all’ambientazione del Giglio di Sangue, e così abbiamo chiuso una quadra perfetta.
Cosa ne pensi dell’avvicinamento del mondo del fumetto e quello dei giochi da tavolo portato avanti da Giochi Uniti?
Ho assistito e contribuito alla nascita del progetto da quando Luigi Ricciardi (l’Amm. Delegato) ha lanciato Omega e Deadland (sono l’autore del secondo), riproponendo poi la cosa con Goblin Horde (il cui fumetto ha anticipato il gioco di un paio d’anni anche purtroppo causa covid) ed ovviamente Blood Lylium. E’ un unicum nel settore ludico che può trovare molto terreno fertile se portato avanti con costanza ed omologazione. Quindi con una linea dedicata che crei una struttura di collezionisti interessati.
Quali sono i tuoi prossimi progetti che vedranno la luce? Ci saranno ancora interazioni col mondo del fumetto?
Sto lavorando su due progetti, che presenterò a breve a Giochi Uniti. Il primo dei due è ambientato nello stesso universo di Goblin Horde (mio ultimo gioco edito e distribuito proprio in questi giorni, sempre da GU) mentre il secondo è un caotico gioco di dadi, carte e memoria con un forte impatto innovativo.
Staremo a vedere…

ENZO TROIANO
Disegnatore di Blood Lylium
Vincitore di Prato nel 1995, classificandosi secondo. In Italia nel 1994 pubblica per la Micro Art di Napoli il fumetto Engaso 0.220 e poi pubblica in America, per la prestigiosa rivista Heavy Metal nel 1998. Pubblica anche in Inghilterra, e molti suoi libri illustrati escono anche in tutti i paese del Commonwealth, compreso l’India. Autore di successo di fumetti quali Korea 2145, Lufer, Eracle91, Harcadya che hanno venduto migliaia di copie. Negli ultimi anni pubblica Omegha e Bolood Lilyum due fumetti gioco per Giochi Uniti. Nel 2019, pubblica per la S.Bonelli sul Maxi Zagor, una storia di 40 pagine.
Non sei nuovo ai connubi tra il medium fumetto e altri, da dove nasce questa tua predisposizione a sperimentare?
Credo che ogni autore di fumetti se non sperimenta, non è tale. Essere un mero esecutore di testi altrui e di proposte di lavoro di altri è un modo di lavorare. Io non concepisco solo quello, viceversa e principalmente mi piace creare e proporre, soprattutto misurarmi con altri media d’intrattenimento. Da qui quindi nasce questa mia esigenza.
Come vedi il futuro del fumetto in Italia e quali sono i tuoi prossimi progetti?
Personalmente non bene, ma in Italia se continua questo andazzo, vedo male tutto. Siamo un paese nato nella menzogna, che ha proseguito su questa linea e che con questa pandemia ha palesato il peggio in Europa e forse nel mondo. Pr quanto mi riguarda ho tanti progetti, intanto una storia a fumetti con Giochi Uniti che sto ormai ultimando. Una storia a fumetti sul Risorgimento, ma visto in modo serio e documentato, non la solita favoletta del tutto lontana dalla realtà, vista fin’ora in vari film, libri e ahimè soprattutto nei fumetti. Poi un progetto sui Pirati da rielaborare e infine il continuo dopo più di 15 anni, del mio successo più riuscito: Korea 2145.
Abbiamo una tangente da chiederti, per ogni recensione su un tuo lavoro, una tavola, ci stai?
Ah ah ah, questa domanda è colpa della contaminazione avvenuta con l’amico Antonio Mauro. A voi una tavola la regalo con piacere e non per pagare una tangente per un’intervista. Nella mia carriera ne avrò fatto più di cento, immagina se per farle avessi ogni volta voluto regalare una mia pagina…non prendete il vizio però!
Un grazie dalla redazione dello scarabocchiatore agli autori per la simpatia e per il tempo dedicato a questa intervista che speriamo possa incuriosire il nostro pubblico verso il mondo dei giochi da tavolo e del fumetto insieme.