Le origini – America (The Yellow Kid) di Ilaria Martorelli

In America è stata la concorrenza tra due grandi compagnie giornalistiche, quella di William Randolph Hearst e quella di Joseph Pulitzer a portare alla nascita ufficiale del fumetto (1895-’96). L’apparato produttivo di queste catene giornalistiche assorbì diversi mestieri come quelli dello scrittore, disegnatore, umorista e pubblicitario, favorendo un interscambio. Il fumetto venne usato come strumento di promozione.
Ed è in questo contesto che, nel 1895, Richard Felton Outcault dà vita ad una serie di vignette umoristiche, a piena pagina, dal titolo Hogan’s Alley.
Il titolo riconduce ad una strada in un tipico quartiere di immigrati, Outcault mise in risalto la loro vita con un sarcasmo dissacrante. Tra i vari personaggi, un ragazzino irlandese, sempre vestito con un camicione giallo, si distinse tra questi e ben presto divenne il protagonista e la serie, nel 1896, prese il nome di The Yellow Kid.
Non fu solo questo il cambiamento, la serie venne successivamente pubblicata su un altro giornale che trattò in modo diverso l’autore tanto da offrirgli una paga migliore.
Altre novità riguardarono l’evoluzione del fumetto con l’introduzione di nuvolette a racchiudere le parole, linee di movimento a rafforzare la dinamica, divisione in vignette per creare il racconto.
La pagina singola, autoconclusiva, di Yellow Kid rappresentò un modello per i primi dieci anni.
Il successo di questo personaggio portò anche alla nascita e al successo di tanti altri personaggi e allo sfruttamento di questi anche per il merchandising, come succede anche oggi.
Alcuni personaggi e serie da tener conto: The Katzenjammer Kids (per gli italiani Bibì e Bibò) di Rudolph Dirks, che, con il primo personaggio citato, condivide un ambiente multietnico anche se centrato su una famiglia che parla l’inglese con una spiccata deformazione tedesca.
Happy Hooligan (Fortunello in Italia) e la terribile mula Maud (la Checca) di Fred Opper.
Opper, nelle sue opere, cercò di avvicinare il fantastico alla vita quotidiana di gente comune. In Maud il padrone finisce sempre per essere preso a calci dalla mula, in Happy Hooligan, il protagonista conclude sempre le proprie improbabili arrampicate in prigione o giù di lì. Lo scopo di Opper era suscitare un riso amaro nel lettore che si poteva in parte riconoscere nelle avventure da lui create e in parte poteva sentirsi sollevato perché ci sarebbe stato sempre qualcuno che stava peggio di lui.
Fonti: Frezza, G. (2018), Fumetti, anime del visibile, Napoli, Alessandro Polidoro Editore.
Barbieri, D. (2021), Breve storia della letteratura a fumetti, Roma, Carocci Editore.