Associazione Lo Scarabocchiatore

Ilaria Martorelli ha letto per noi Orsa Maggiore

Il duo “Fumetti di Sabbia” rappresentato da Andrea Osella e Gloria Meluzzi (Sparvierosart) ha creato dopo tantissimo lavoro, impegno e passione, la puntata pilota di Orsa Maggiore “Astri Avversi” (che potete trovare qui -> https://ko-fi.com/s/eddc5ae7e8).

Ma chi è Orsa Maggiore?

Brunella Masso è una studentessa fuori sede di Biella e Orsa Maggiore rappresenta la sua identità segreta o per meglio dirla tutta “poco segreta” ed è ciò che il lettore riuscirà a vedere fin dalle prime pagine della storia. È ostinata ma anche dolce e molto riservata, un po’ l’opposto della sua amica vercellese, anch’essa supereroina, Valeria Stoppini, in arte Evergreen, che già da subito presenta il suo “bel” caratterino, tanto da dover utilizzare la censura per ogni volta che prende la parola.

Perché questo nome Orsa Maggiore? Cosa rappresenta? Ad un primo acchito si può dire che la sua trasformazione in orso (che vediamo all’inizio) in qualche modo possa far capire il perché ma possa anche sviare. Brunella nata da padre biellese e da madre afro-americana, è anche l’ultima di una stirpe di donne in grado di comandare il potere totemico dell’orso, un potere che può rivelarsi essere un grande fardello.

Questo potere totemico ci fa entrare ancora più dentro la psicologia del personaggio, poiché questo animale come totem rappresenta la perfetta sintesi tra forza e brutalità, tra dolcezza e generosità.

Ma non è quello a cui “Astri Avversi” vuole arrivare. Questo episodio parte in tutta velocità con i personaggi che entrano in azione, c’è anche Dingo, il metamorfo amato dai bambini. I supereroi sono chiamati a salvare la città torinese da un personaggio dall’aspetto grottesco e possente, dalla forma sembra quasi un minotauro come quello della mitologia greca, che sta trasformando le persone in zombie.

Tra una scena di azione e l’altra ci sono anche degli intermezzi molto divertenti che riguardano sempre la protagonista.

È un misto di azione, humour, ma anche drammaticità.

La retinatura ci porta molto ai comics americani anni ’80 da cui prendono ispirazione e direi che lo stile del disegno riprende anche un po’ i manga, sempre degli anni ’80.

Pur essendo auto-conclusiva, c’è una certa atmosfera, data anche dalla sapiente scrittura e strutturazione sia della storia che della protagonista, che non solo porta ad aspettare con trepidazione le prossime storie, ma anche a voler capire lo sviluppo dei personaggi ma soprattutto della supereroina Brunella “Orsa Maggiore”.

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