Ilaria Martorelli ha letto per noi “Manga Yume” di Gabriele Cioffi

Un fumetto può essere definito tale anche senza la presenza dei balloon e quindi dei dialoghi? Certo che sì!
La sequenza di immagini può narrare come o più delle parole e se vogliamo fare un paragone basti pensare al cinema delle origini: il cinema muto, una storia che viene riportata sullo schermo senza l’ausilio delle parole a cui si aggiunsero didascalie e musica dall’esterno, con il pianoforte come intrattenimento, ma quella dei fratelli Lumière erano pure riprese che riportavano agli occhi degli spettatori una storia, lo stesso vale per il fumetto.
Quella di Gabriele Cioffi è, in Italia, una sperimentazione ben riuscita, da un lato abbiamo il formato e lo stile tipicamente manga (il verso di lettura non è quello occidentale: ATTENZIONE!), dall’altra troviamo onomatopee e cartelli o didascalie che ci danno indicazioni più precise sulla storia o ambientazione, ma senza dialoghi, è rarissima la presenza di balloon.
L’ultima caratteristica ci dà una preziosa informazione su ciò che è l’intento di Gabriele, cioè quello di superare qualsiasi barriera linguistica, così da arrivare al pubblico di tutto il mondo.
Manga Yume è una raccolta di quattro brevi manga, ognuno di genere diverso.
È un progetto nato soprattutto grazie al contest “Silent Manga Audition” dedicato alla scoperta di talenti al di fuori del Sol Levante, e come è possibile intuire dal nome del contest, solo i manga senza dialoghi possono partecipare.
Douglas Edizioni ha subito accolto l’idea di questo progetto con la sua pubblicazione.
In copertina è possibile vedere i protagonisti delle quattro storie che si ritrovano chi in un’ambientazione fantascientifica, chi sembra possa far parte di una leggenda medievale, solo ai lettori e alle lettrici è affidato il compito di scoprirlo.
Buone letture!
Per questa lettura non vi do alcun consiglio musicale, solo cercate un posto tranquillo e immergetevi nei mondi creati da Gabriele Cioffi.