“Giovanni XXIII – Il papa sanguinario” letto per Noi da Ilaria Martorelli

Ci sono risvolti della storia che restano nel buio, un buio creato dai protagonisti di questa storia, o sarebbe meglio dire: Storia.
“Giovanni XXIII – Il papa sanguinario”, sceneggiatura di Marco Ferrandino e disegni di Luigi Barricelli, ci parla proprio di quella parte della Storia che sembra sia stata dimenticata o sia stata semplicemente negata per la contraddittorietà di valori.
Baldassarre Cossa, nominato poi papa agli albori del Quattrocento, era, secondo Sant’Antonio vescovo di Firenze agli inizi del XV sec., “grande nelle cose temporali ma niente affatto nelle cose spirituali”.
Si è voluto portare alla riscoperta questo “oscuro” personaggio facendo di per sé una rilettura in chiave contemporanea legato ad uno stile prettamente noir, non dimentico delle atmosfere del tempo, con un tratto incisivo sia nel racconto che nei disegni.
Disegni che tra l’altro sembrano così realistici dovuto non solo alla potenza delle figure ma anche dal semplice cadenzare della pioggia, come si può vedere nella prima tavola.

Cadere nelle trame del protagonista non è per niente difficile, decidere di non stare dalla sua parte è sinonimo di coraggio ma anche di consapevolezza della propria caduta.
