Cos’è il fumetto di Ilaria Martorelli

Fumetto: cos’è? Qual è la sua definizione?
È interessante osservare il risultato della ricerca su Internet poiché è possibile trovare diverse modalità di intendere il fumetto.
La Treccani punta subito su una delle figure di cui è composto il fumetto, il balloon:
Termine (equivalente all’inglese balloon) con cui si designa la nuvoletta, dai contorni generalmente frastagliati o arrotondati, contenente frasi o battute di dialogo attribuite (per lo più facendole uscire come fumo dalla loro bocca) a ciascuno dei personaggi raffigurati in disegni singoli o in sequenze di disegni. Il termine è stato anche usato, soprattutto al plurale, per indicare i disegni stessi e le loro sequenze, cui sono dedicate spesso intere pubblicazioni periodiche (giornali, giornalini, romanzi a fumetti).
In questa definizione, ciò che rende perplessi è l’importanza data a questa unica componente, ossia la ‘nuvoletta’, come rappresentativa del fumetto stesso, soprattutto in prima battuta.
Wikipedia, invece, ci propone una definizione ben diversa che non parte da una delle componenti del fumetto, ma va oltre e cerca di riferirsi ad esso come mezzo di comunicazione o medium andando al centro dell’essenza di questo.
Il fumetto è un tipo di medium (solitamente cartaceo) con un proprio linguaggio formato da più codici, costituiti principalmente da immagini e testo (presente all’interno di nuvolette o in didascalie) che insieme generano la narrazione. Un testo pubblicato secondo tali modalità è detto anche giornaletto, albo, storia a fumetti o romanzo a fumetti.
Anche in questo caso si fa riferimento ad immagini e testo, ma questa volta è presente anche la didascalia e non solo la cosiddetta nuvoletta.
Altra definizione utile è quella di Daniele Barbieri nel suo testo I linguaggi del fumetto, in cui spiega bene cosa sia il fumetto attraverso il suo ruolo, il suo fine, soprattutto mettendolo a confronto con l’illustrazione.
Nelle prime righe scrive che
è sempre facile distinguere una vignetta[1] (separata dal contesto e senza balloon) da un’illustrazione.
Mentre l’illustrazione commenta e ha bisogno di un testo, anzi, è il testo a non necessitare per forza di una illustrazione, il fumetto, al contrario, racconta. Una singola vignetta, pur senza didascalia o balloon, svolge una funzione narrativa in cui si racconta un momento dell’azione che è parte integrante della storia.
Pur avendo evidenziato che il fumetto non consiste nella riproduzione specifica di un solo componente dettato dal linguaggio tecnico, ma andando più a fondo nel determinare una soluzione specifica per la definizione del termine fumetto, Scott McCloud tenta di sbrogliare il mistero’.
McCloud partendo dalla definizione di Will Eisner, ossia fumetto come ‘arte sequenziale’, afferma che tale definizione è neutra riguardo a stile, qualità e soggetto.
Non nega la sua essenza di medium, ma ricorda che esso può contenere qualsiasi quantità di idee e di figure.
Parte, quindi, dall’arte sequenziale di Eisner, per arrivare, dopo una considerevole cernita, a questa definizione:
Fumetto. 1. Immagini e altre figure giustapposte in una deliberata sequenza, con lo scopo di comunicare informazioni e/o produrre una reazione estetica nel lettore.
La conclusione a cui si giunge, però, è che il fumetto continuerà sempre a reinventarsi e il tentativo di definirlo è un processo continuo che non finirà facilmente considerando che, già alla fine del XX secolo, McCloud vedeva questa continua reinvenzione, e attualmente è ancora più radicata.
“Non so cosa succederà, ma quello che so e che posso dirti è che siamo creature che tendono alla comunicazione e che la comunicazione per immagini continuerà nel tempo.”
Will Eisner
Fonti: https://www.treccani.it/vocabolario/fumetto/
https://it.wikipedia.org/wiki/Fumetto
Barbieri, D. (2020), I linguaggi del fumetto, Milano, Bompiani.
Browstein, C. (a cura di) (2005), Eisner/Miller. Conversazione sul fumetto,
Bologna, Kappa Edizioni.
[1] La vignetta, nelle tavole tradizionali, coincide con una “gabbia” in cui c’è un rettangolo virtuale che delimita lo spazio bianco attorno a queste. L’insieme di più vignette in una pagina coincide con la tavola. Col tempo, grazie a nuove tecniche di stampa, si è permesso una maggiore fluidità e libertà di composizione all’interno della tavola o delle tavole.