Associazione Lo Scarabocchiatore

Alessio Corbella ha letto per noi V- Visitors di Tatsuya Yasuda

V- Visitors, Tatsuya Yasuda è la saga manga dei VISITORS, la serie cult degli anni ‘80, firmata da TATSUYA YASUDA!


Decine di dischi volanti appaiono all’improvviso sulla Terra e si fermano sopra le principali città del nostro pianeta. Gli alieni vengono dal quarto pianeta della stella Sirio e sono venuti in pace, alla ricerca di alcune risorse che sul loro pianeta d’origine sono in esaurimento. Non tutti però credono alle buone intenzioni dei Visitatori, fra questi Mike Donovan che scopre una terribile verità sul reale scopo di questi alieni.

“Questa recensione viene in pace. Sempre”

A cavallo tra gli anni 80 e 90 nelle librerie giapponesi potevamo trovare i due volumi contenenti la trasposizione manga dell’ormai grande classico della fantascienza, Visitors. Oggi, grazie ad Hikari, abbiamo potuto leggere il primo di questi due volumazzi raccolta: ed è subito grandissimo hype.

Cominciamo col dire degli autori. A firmare il lavoro Tatsuya Yasuda (vi dice nulla Jeeg Robot? Ecco del fumetto potete parlarne con lui) con Kenneth Johnson, sceneggiatore della serie televisiva originale e il sensei Go Nagai (no, non vi faccio l’elenco delle sue creazioni) alla sceneggiatura. Curioso che l’edizione Hikari riporti in realtà il solo nome di Yasuda in coperdina, mentre quello di Nagai non compare nemmeno nel colophon…

Il sapore dei manga classici trasuda all’apertura delle prime pagine: quel fascino del disegno di almeno un paio di generazioni fa, evoluzione di quello nagaiano ma pienamente carico di angoscia e terrore, come solo il maestro sa dare.

Ritroviamo nel fumetto tutte le tematiche e le sensazioni della serie tv anni 80 ma anche di tutti quei racconti di fantascienza che spadroneggiavano nelle librerie di varia. Certamente è più forte il punto di vista, prettamente giapponese, maschile dell’eroe e di contrappunto della donna, così come quello del sacrificio.

Dimentichiamoci per ora le atmosfere della serie revival di qualche anno fa, fingiamo di essere in un mondo violento e distopico, dove incasellare la visione delle cronache moderne con una retorica anti nazista. Eh sì perchè in origine Visitors maschera (neanche troppo velatamente) l’intento di raccontare in un’ottica americana, gli orrori visti e vissuti in europa durante la seconda guerra mondiale. Inizialmente infatti, la storia doveva raccontare l’ascesa di un governo fascista proprio negli USA, che si consideravano immuni.


Utilizzare la metafora aliena è stata l’occasione di cavalcare il successo delle grandi produzioni di quegli anni (Star Wars, Battlestar Galattica…). A differenza di quello che succede oggi però, nonostante le enormi spese di costruzione delle location e degli effetti speciali, la trama rimane solida, non si perde in strane forzature ma, al contrario, rimane iconica e ancora oggi incredibilmente attuale e credibile.

Comincia ad emergere alla fine del volume, prepotente, il carattere perfido di Diana, anche se manca un approfondimento (che mi aspetto più avanti), come del resto manca su quasi tutta la vita a bordo delle astronavi.

Molto contento del viaggio nel passato che mi ha fatto fare questa lettura, mi vado a sgranocchiare un topolino vivo (ricetta dei nostri rettili di fiducia!) e vi saluto.

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